Formazione trasversale e di comunità

Soggetti responsabili: Comune di Firenze e Consorzio Martin Luther King

 

ATTIVITÀ SVOLTE NEL PRIMO ANNO DI PROGETTO

  1. FORMAZIONE TRASVERSALE EDUCATORI-INSEGNANTI APERTA AL TERRITORIO

L’azione si è articolata in due interventi: il primo (per un piccolo gruppo “pilota”) si è svolto presso il Laboratorio Permanente per la Pace, il secondo presso la sede del Quartiere 5.
Destinatari: L’azione ha coinvolto educatori e insegnanti del progetto nel primo intervento; educatori e insegnanti sia direttamente coinvolti nelle azioni progettuali che di altri enti del territorio, nel secondo intervento

I incontro: “Educare alla Pace in tempi di crisi”. 20 febbraio 2019
Il gruppo era piuttosto piccolo ma eterogeneo e la discussione è stata ampia. Si è pensato di interpretare quest’incontro come un momento di partenza per una riflessione sul tema dell’educazione alla Pace che possa svilupparsi attraverso altri passaggi e momenti di condivisione. L’idea è quella di avviare una riflessione sul tema dell’educare ad una cultura di Pace, ripartendo dal vissuto dei vari soggetti che operano in tal senso sul territorio, nella scuola e nei servizi educativi, rinnovando una cornice di riferimento in maniera il più possibile condivisa.
Dopo una breve presentazione del gruppo e delle finalità dell’incontro abbiamo chiesto che ognuno compilasse alcuni post-it (cercando di individuare contesti, azioni, strumenti ecc. adeguati all’educazione alla Pace partendo dalle proprie esperienze.
Sono emersi piuttosto chiaramente 3 ambiti condivisi dai partecipanti:
1) Promuovere azioni volte a divulgare i dati reali e le conoscenze scientifiche o storiche riguardo ai temi sensibili. Contrastare il senso di minaccia e il livore diffuso che parte da una lettura non competente della realtà, attraverso azioni di informazione e l’abitudine ad affrontare i temi, anche della scuola (es: Storia, Scienze), con uno sguardo aperto e interculturale;
2) Tenere aperto il dialogo nonostante tutto, non farsi prendere dalla rabbia e riconoscere nelle idee e nei comportamenti “inaccettabili” l’emergere della punta di un iceberg emotivo e culturale incompetente. Analizzare insieme ciò che viene fatto e detto senza fermare la discussione e accogliendo il disagio alla base di certi comportamenti;
3) Attivare e/o rinforzare le occasioni di incontro tra persone. Situazioni nelle quali il “fare insieme” sia alla base della proposta. Il prendersi cura insieme di qualcosa, di un bene comune, di contesti o situazioni condivise e concrete, affrontare insieme un problema del territorio e trovare strategie di intervento condiviso (il fare con piuttosto che fare per).

Output: Cosa fare?
• Approfondire la riflessione sui concetti emersi anche con altre persone e individuare punti di vista innovativi e strumenti concreti da poter condividere.
• Continuare a lavorare sulla conoscenza del territorio, completando la mappatura dei servizi e dei soggetti presenti.
• Promuovere momenti di condivisione e conoscenze reciproca, possibilmente di co-progettazione con tutti i soggetti del territorio a partire dalle famiglie (fare con).
• Dare continuità agli interventi in atto senza perdere lo slancio e il senso delle iniziative, perché diventino strutturali e riconosciute sul territorio.
• Trovare il modo di creare un’immagine positiva e accattivante dei luoghi dell’educazione alla Pace e all’Intercultura, contrastando le percezioni negative di luoghi dei “diversi” e degli “sfigati”.

II Incontro formativo – confronto tra i partner aperto e rivolto al territorio
“La comunità educante, per una cittadinanza consapevole e inclusiva”
01 aprile, Quartiere 5, Villa Pallini

Contesto
L’evento pubblico si è svolto nella sede del Quartiere 5 a Villa Pallini e ha coinvolto tutti i soggetti che partecipano al progetto “ConcertAzioni” aprendosi anche al confronto con alcuni rappresentanti della scuola e del territorio. L’obiettivo della proposta consisteva nel creare un momento di confronto e scambio sul tema della costruzione di una Comunità educante, per creare una cornice di senso condivisa e individuare delle strade da percorrere insieme.
Hanno aperto l’incontro alcuni rappresentanti istituzionali del Comune di Firenze, Cristina Giachi, vicesindaca e Assessore all’Educazione e all’Istruzione, Simona Boboli, Dirigente Servizio Attività Educative e Formative e Cristiano Balli, presidente del Quartiere 5 (uno dei due quartieri di Firenze in cui si realizzano le attività progettuali).

A seguire, l’incontro ha previsto l’intervento di Beniamino Deidda “La Costituzione ci mostra la strada” nel quale sono stati evidenziati alcuni articoli e alcuni passaggi della Costituzione italiana che sostengono e orientano l’ideale di una Comunità che educa alla democrazia e ad una cultura di Pace.
L’intervento è iniziato con alcuni cenni sulla nascita della Costituzione italiana e il senso storico e sociale che la caratterizza. È stato sottolineato che il processo storico e politico avuto negli anni nel nostro paese non sia cresciuto insieme alla propria costituzione, non l’abbia mai messa al centro del proprio sviluppo socio-politico e, al contrario, si siano spesso e volentieri violati i suoi assunti fondamentali.

Si riportano alcuni degli elementi salienti argomentati dall’intervento di B. Deidda che possono indicare la strada da percorrere nella costruzione di una Comunità educante e che sono dentro la Costituzione:
• L’importanza dei diritti umani, la legge deve essere fatta per liberare l’uomo e non per opprimerlo. La centralità della persona per cui l’interesse collettivo non deve prevalere sull’UOMO
• La solidarietà, politica, economica e sociale espressa in maniera esplicita e il diritto di emigrare e il dovere di accogliere
• L’articolo 3 e il criterio di eguaglianza: l’uguaglianza di fronte alla legge e la pari dignità sociale.
• Il diritto/dovere di partecipare alla Res-Publica e condividere il bene comune della democrazia
• Il compito di “rimuovere gli ostacoli che impediscono di fatto” l’esercizio della democrazia e l’eguaglianza di fronte alla legge.
La fase in plenaria si è conclusa con l’intervento della vice sindaca Cristina Giachi e l’inizio dei lavori in sottogruppi.

Il lavoro nei sottogruppi
Nella seconda parte della mattinata, alla quale ha introdotto la Coordinatrice responsabile del progetto Sabrina Tosi Cambini, si sono aperti tre tavoli di confronto che hanno sviluppato il tema della giornata da punti di vista diversi:

1. Favorire la conoscenza e decostruire stereotipi, condotto da Udo Enwereuzor, Cospe Onlus
2. L’ottica della periferia: stare sul territorio e tenere aperto il dialogo, condotto da Francesca Manuelli, Coop. Pozzo
3. Creare contesti per favorire incontri tra persone, condotto da Barbara Hoffmann, Laboratorio permanente per la Pace

I gruppi hanno concluso i lavori intorno alle 14.00

Resoconto gruppo 3 a cura del Laboratorio permanente per la Pace.
“Creare contesti per favorire incontri tra persone”
Il Laboratorio permanente per la Pace ha presentato l’approccio trasversale che lo caratterizza nella relazione con il proprio territorio e la propria comunità: l’ascolto e il riconoscimento dei bisogni delle persone con cui si interagisce come base della progettazione delle proprie attività, e il loro coinvolgimento nei progetti dall’ideazione allo svolgimento.

I progetti brevemente presentati nel gruppo sono stati:
1) La rete scuole e territorio. Rete formalizzata nel 2017 ma attiva dal 2000 con tutti gli Istituti comprensivi del Q5. Con la Rete Scuole e Territorio si condividono ogni anno delle tematiche su cui si organizzano attività formative e interventi nelle scuole che si concludono con una giornata di studi di confronto di esperienze e rilancio di tematiche per l’anno successivo
2) Le attività extra-scolastiche: Laboratori creativi ludico-creativi, luoghi d’incontro e di costruzione di reti amicali tra bambini e famiglie, attività di sostegno ai compiti e programmazione condivisa di momenti di convivialità e incontro che il laboratorio ha attivato in diverse aree del Q5
3) “La rete informale delle scuole di L1”, Il Laboratorio permanente per la Pace ha accolto lo scorso anno il bisogno di alcune scuole di Lingua madre di condividere esperienze e finalità mirate alla valorizzazione della lingua madre e del plurilinguismo. Il gruppo si è incontrato diverse volte e ha promosso azioni significative.
4) Gli spazi gioco adulti-bambini. Sono spazi gioco per i più piccoli nati nel 2000 che si distribuiscono su 3 luoghi diversi sul Q5. Accolgono il bisogno di tante famiglie con bambini sotto i 3 anni che vengono curati dai nonni o da mamme sole e/o con esperienza migratoria che possono costruire così una rete di contatti e uscire dalla solitudine domestica, mentre i bambini fanno importanti esperienze di prima socializzazione.
Alla fine della breve presentazione (della durata di circa 10 minuti), si è chiesto al gruppo di creare delle coppie e condividere la propria esperienza sul campo per raccontarsi pratiche e riflessioni con il/la collega. Ogni coppia ha individuato alcuni concetti chiave su “quali sono elementi chiave per lavorare nella prospettiva della costruzione di una comunità educante?” che poi sono stati riportati a tutti e hanno dato vita ad una discussione molto viva e partecipata.

Ai due interventi hanno partecipato complessivamente 38 persone tra insegnanti/educatori, comprese persone che, a vario titolo, sono coinvolte nella pianificazione e realizzazione di interventi nei settori di intervento del progetto.

 

2. IL PROGETTO APERTO ALLA COMUNITÀ EDUCANTE E ALLA CITTADINANZA TUTTA

L’organizzazione della giornata “Costruirci come comunità. Esperienze cooperative fra scuole, famiglie e territorio”, si situa comunque, come punto di intersezione fra i percorsi di formazione e altre azioni del progetto con al centro gli adolescenti: incontro conclusivo della formazione 1; apertura al territorio come location e come coinvolgimento dei genitori; concerti della Banda della scuola Pirandello e della Scuola di Musica di Fiesole-ISS Sassetti Peruzzi.

Costruirci come comunità. Esperienze cooperative fra scuole, famiglie e territorio
Progetto “ConcertAzioni. Scuola e società in quartieri sensibili”

Palazzina Indiano Arte http://www.palazzinaindianoarte.it/ in collaborazione con Centro Nazionale Virgilio Sieni http://www.virgiliosieni.it/

La giornata ha coinvolto studenti, insegnanti, operatori scolastici, genitori, artisti all’interno di una serie di attività per condividere ciò che è stato realizzato durante questo anno scolastico.
Si sono vissute assieme esperienze cooperative utili a promuovere nuovi legami, elementi significati per iniziare a costruirci come comunità.
Mettersi in gioco, incontrare l’altro, sperimentare che “insieme si può”, sono stati alcuni degli ingredienti della riuscita del nostro evento

Programma
Apertura della giornata
Saluti istituzionali e del capofila del progetto

Dalle 9 alle 12:
didattica cooperativa con gli insegnanti, gli studenti e gli operatori dell’IC Gandhi, IC Pirandello e ISS Sassetti-Peruzzi, coordinata da Stefania Lamberti e Marta Milani

Dalle 12 alle 14:
pranzo per tutte e tutti (i ragazzi e gli adulti porteranno il cibo, le bevande sono offerte dal progetto in collaborazione con il Ristro di PIA)

Dalle 14 alle 16:
– concerto della banda “I Sonati della Pirandello”, con gli alunni delle classi 2° e 3° della scuola Pirandello, diretti dal Maestro Claudio Giovagnoli e dalla Prof.ssa Laura Mauric

– concerto dell’Orchestra ConcertAzioni, con gli allievi dell’ISS Sassetti-Peruzzi, diretta dai Maestri Martina Chiarugi, Roberto Prezioso e Luna Michele della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole e il Prof. Simone Tecla.

OUTPUT DELL’AZIONE DI FORMAZIONE TRASVERSALE E DI COMUNITÀ
Percorsi formativi per insegnanti, operatori scolastici, educatori – Apprendimento di metodologie attive e collaborative verso lo sviluppo di “istituti scolastici collaborativi”  – Scambio di metodologie in un’ottica di rete – Apertura al territorio