Raccordo diretto fra le Scuole e sviluppo Protocollo di Accoglienza comune per l’accoglienza e la valutazione delle competenze degli allievi

Soggetti responsabili: gli Istituti scolastici partner del progetto

 

MOTIVAZIONI, OBIETTIVI, AZIONI

Uno dei punti di sofferenza della scuola italiana è il passaggio tra il primo e secondo grado della scuola secondaria, che coincide con la preadolescenza e l’adolescenza, un’età particolarmente critica, durante la quale è molto forte il rischio dell’abbandono scolastico. E’ soprattutto nel primo anno che si registra il tasso più alto di dispersione scolastica, con punte del 30% negli Istituti tecnici e professionali. Il tasso di dispersione scolastica per gli alunni immigrati è molto più elevato rispetto a quello degli alunni italiani e questo fenomeno evidenzia il divario esistente tra gli studenti di origine straniera e i loro coetanei italiani. Tra gli studenti stranieri che continuano il percorsi di studi, molti sono inoltre soggetti a ritardo scolastico.

La legge sull’innalzamento dell’obbligo d’istruzione a 16 anni ha come obiettivo la lotta all’abbandono scolastico e presuppone una collaborazione tra i due ordini di scuole,  attraverso la promozione di progetti ed esperienze di continuità. Da qui la necessità di creare un ponte tra le scuole per creare una continuità del percorso formativo, a partire dai contesti delle scuole partner:

Nel nostro caso, le scuole del raccordo diretto, pur operando in contesti  in territori diversi,  vivono  comuni difficoltà dovute alla presenza di un alto  numero di alunni di origine straniera portatori di  disagi di vario  tipo. Risulta spesso difficile  poter stabilire  una comunicazione efficace con le famiglie, per cui si rende necessario individuare nuove strategie per accorciare le distanze e migliorare anche gli aspetti legati al  passaggio delle informazioni. In particolare  le scuole partner opereranno: per  migliorare gli strumenti di comunicazione esistenti (1 anno) ; per elaborare  nuovi strumenti di comunicazione e informazione (2 anno); per avviare una didattica orientativa efficace (3 anno). E’ auspicabile perciò,  creare un sistema comune e un linguaggio comune   che coinvolga ed integri  le famiglie ,le  scuole del raccordo e le altre agenzie presenti sul territorio. A tal fine da poter elaborare  un protocollo di accoglienza e di valutazione comune e diffondere  le azioni del progetto come  modelli di buone pratiche esportabili, da diffondere nel mondo della scuola .

Di seguito si riportano le azioni da realizzare per creare un ponte tra le scuole:

Miglioramento degli strumenti di comunicazione esistenti tra le scuole, ad esempio

  • Schede informative (su competenze, attitudini, comportamento)
  • Raccolta dati su verifiche, percorsi didattici, problematiche, in modo da creare una banca-dati di raccordo per meglio orientare il terzo anno della secondaria di 1° grado verso il passaggio di ordine scolastico.
  • Monitoraggio dell’andamento degli alunni in uscita dalla secondaria di 1° grado a partire dal 1°/2° quadrimestre del 1° anno di scuola superiore e a lunga durata.

Creazione di nuovi strumenti di comunicazione e informazione, più efficaci e vicini alle reali esigenze delle scuole, nei quali il percorso scolastico viene valutato coniugando più aspetti: profitto, storie e situazioni personali, conoscenze linguistiche.

Ad esempio un Portfolio di accompagnamento, in cui inserire informazioni da poter trasferire  dalla scuola media alla scuola superiore.

Conoscere storie e situazioni personali, in particolare, permetterebbe di:

– Migliorare le relazioni ed evitare errori (trattare temi inopportuni o in modo non idoneo)

– Favorire l’inserimento all’interno della classe

– Avere informazioni sulle conoscenze pregresse

– Avere elementi per formare le classi

– Evitare di proposte didattiche non adeguate

– Costruire proposte didattiche mirate.

Attività di didattica orientativa

Il processo formativo che accompagna le studentesse e gli studenti sin dalla scuola dell’infanzia si esplica in un insieme di attività che mirano a formare le loro capacità di conoscere se stessi e l’ambiente in cui vivono, affinché possano operare delle scelte ed essere protagonisti di un personale progetto di vita.

– Orientamento come modalità educativa permanente e trasversale

– Centralità della persona e del suo ruolo attivo nelle scelte

– Coinvolgimento attivo della famiglia e rete tra tutti i soggetti competenti

– Didattica orientativa e metodologia laboratoriale.

Per combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico, quindi, è necessario lavorare per creare una continuità del percorso educativo, dall’infanzia alle scuole superiori. (Curriculo verticale, competenze etc.). Sarebbe pertanto auspicabile un confronto tra  metodologie ed approcci differenti tra i due ordini di scuola e la sperimentazione di alcune attività comuni:

– Attività di laboratorio (artistico, scientifico, tecnico) con alunni di seconda media e alunni di prima superiore coordinate da insegnanti. Nell’Istituto Sassetti – Peruzzi è in corso di realizzazione il laboratorio di metodologia per l’indirizzo Socio – Sanitario. Il recupero degli spazi è in fase di completamento, si prevede quindi di destinare una parte delle risorse, così come previsto dal bando, per l’allestimento del laboratorio, per poter sperimentare alcune attività comuni riguardanti più specificamente l’indirizzo Socio Sanitario.

– Attività di tutoraggio e peer-education

– Metodologie e strumenti didattici pluringui, per alunni non italofoni

– Valorizzazione del plurilinguismo.

-Monitoraggio delle azioni.

-Valutazione

Protocollo di Accoglienza comune per l’accoglienza e la valutazione delle competenze degli allievi

L’idea di elaborare, sviluppare e sperimentare un Protocollo di Accoglienza comune per l’accoglienza e la valutazione delle competenze degli allievi mira a rendere efficace il piano di azione volto all’inclusione degli alunni  con Bisogni Educativi Speciali.

Infatti, destinato agli  alunni di origine non italiana , il protocollo di accoglienza comune dovrebbe favorire , con varie iniziative, il clima di accoglienza nella classe e nella scuola, limitare la dispersione, intensificare la comunicazione e la collaborazione fra le scuole e fra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale, migliorare le competenze linguistiche degli allievi di origine non italiana (lingua della comunicazione e lingua di studio), promuovere approcci didattici interculturali, valorizzare le conoscenze e le competenze già acquisite dagli studenti.

In particolare contribuire a rendere più agevole il passaggio da un grado di scuola all’altro.

Nell’ambito della valutazione invece, le azioni saranno svolte tenendo conto  dei documenti programmatici e facendo riferimento al DPR n.122 del 22/06/2009, alle successive disposizioni di Legge , nonché in sintonia con il Quadro di Riferimento per la Valutazione dell’Invalsi e con il documento di indirizzo per la sperimentazione elaborato dal MIUR e ancora, alla luce delle predisposizioni della Legge 107/2015.  Per cui si stilerà  un protocollo di sistema, che esplichi le condizioni operative formulate secondo criteri di valutazione condivisi tra le scuole impegnate nel progetto, nell’ottica di creare un sistema formativo integrato atto a facilitare il percorso degli allievi e  il passaggio delle informazioni dalla scuola media inferiore alla scuola superiore. In particolare , tale protocollo avrà come oggetto:

– la valutazione del processo di apprendimento, della condotta e del rendimento complessivo dell’alunno.

Tale azioni saranno monitorate attraverso  la valutazione degli strumenti e dei metodi elaborati e condivisi per una comunicazione efficace tra le scuole e  l’autovalutazione dei processi messi in atto ai fini della positiva ricaduta delle azioni (analisi dei dati, mettere a punto miglioramenti in itinere, monitoraggio degli esiti , rendicontazione dei risultati effettivamente raggiunti).

ATTIVITÀ SVOLTE NEL PRIMO ANNO DI PROGETTO 

I docenti hanno partecipato alle riunioni per la progettazione di un “protocollo integrato di accoglienza” e di un “portfolio dello studente”, formata da docenti dei tre Istituti Scolastici coinvolti nel progetto: la Scuola Secondaria di primo grado “Paolo Uccello”, la Scuola Secondaria di primo grado “Pirandello” e la Scuola Secondaria di secondo grado “Sassetti Peruzzi”. Durante l’anno si sono interfacciati, oltre che con la coordinatrice responsabile del progetto Sabrina Tosi Cambini, con Stefania Lamberti e Marta Milani del partner InAgorà.

“PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA”

Il gruppo di lavoro interistituzionale si è incontrato con cadenza mensile, da novembre 2018 a giugno 2019, per la progettazione e la stesura di un protocollo di accoglienza per tutti gli alunni con BES (così come la definizione è intesa dalla L. 8/2013).

La commissione ha esaminato e confrontato i protocolli di accoglienza di ciascun Istituto e di altri Istituti scolastici italiani allo scopo di individuare i punti di forza di ciascuno di essi e di farli diventare gli assi portanti di un nuovo protocollo da adottare nei tre Istituti. Questo protocollo si propone di definire pratiche condivise da tutto il personale e di facilitare l’ingresso a scuola e l’adattamento al nuovo ambiente degli studenti, riservando un’attenzione particolare agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES).

Durante le riunioni, la Commissione ha esaminato la parte generale e introduttiva e cinque specifiche aree del protocollo, l’area amministrativo-burocratico-informativa, l’accoglienza e l’inserimento, l’attività educativo-didattica, i rapporti scuola-famiglia, il rapporto con il territorio e gli altri enti.

Nella prima area è principalmente coinvolto il personale della segreteria didattica che riceve le richieste di iscrizione da parte delle famiglie degli alunni, per questa fase è stata sottolineata la rilevanza di una modulistica in doppia lingua e della presenza del mediatore culturale. La commissione ha sottolineato, però, l’importanza di acquisire delle informazioni relative al percorso scolastico già svolto dall’alunno e di effettuare dei colloqui tra il dirigente e/o i docenti e la famiglia al fine di raccogliere gli elementi conoscitivi necessari all’inserimento dell’alunno nella classe.

Nell’accoglienza e inserimento e nell’attività educativo-didattica è principalmente coinvolto il personale docente e le diverse articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti, che cambiano a seconda del grado di scuola. In quest’ambito sono state individuate delle azioni comuni a tutte le scuole e delle azioni specifiche per ciascun grado.

I rapporti con le famiglie sono gestiti principalmente dai docenti e dal dirigente scolastico. La commissione ha condiviso l’importanza di individuare modi per coinvolgere i genitori, in generale, nella vita scolastica e, talvolta, nelle attività formative.

Il protocollo, inoltre, costituirà la base per costruire una rete di raccordo e integrazione delle scuole con istituzioni, enti, associazioni e agenzie del territorio. A questo scopo alcuni docenti hanno partecipato ad incontri con altre istituzioni, enti e associazioni del territorio fiorentino, che stanno elaborando analoghi protocolli di accoglienza, allo scopo di condividere i documenti predisposti e eventualmente integrarli per stilare un documento unico da portare all’esame dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR). I soggetti con i quali il documento è stato condiviso sono: la Rete Scuole e Città, che ha costituito un gruppo di lavoro su orientamento-continuità-accoglienza nel passaggio tra la scuola del primo ciclo e la scuola del secondo ciclo; la Rete Scuole e Territorio, che sta elaborando un protocollo specifico per l’accoglienza degli studenti con cittadinanza non italiana; la rete di ambito 04, che riunisce le scuole statali dell’ambito individuato dall’USR e che sta predisponendo un protocollo sull’attività di orientamento.

Le osservazioni scritte sulla bozza di protocollo da parte di Stefania Lamberti (partner InAgorà che cura la formazione) sono state oggetto di confronto tra i docenti delle singole scuole, in vista dell’incontro fissato il 6 settembre 2019. 

PORTFOLIO DELLO STUDENTE

Il lavoro della commissione, nella seconda parte dell’anno scolastico è stato mirato all’elaborazione di un portfolio dello studente.Il portfolio dello studente è stato progettato con valenza orientativa e formativa, per la scelta della scuola secondaria di secondo grado e del lavoro in età adulta (post-istruzione secondaria superiore). Questo documento vuole essere uno strumento di orientamento alle scelte per il futuro utilizzabile da ciascun alunno ed è rivolto agli studenti delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e delle classi quinte della scuola secondaria di secondo grado.

I docenti della commissione si sono innanzi tutto confrontati sul tipo di documento da predisporre e hanno stabilito che il portfolio dovesse essere uno strumento finalizzato a creare le condizioni per raccontare una storia e a incoraggiare gli alunni a scegliere e ricercare ciò che può aiutare a raccontarla. L’idea condivisa dai docenti è che il portfolio debba diventare un momento di riflessione per l’alunno, attraverso il quale rivede il suo passato scolastico, individua aspetti a cui attribuisce un rilievo valoriale, decide quali sono gli elementi che lo rappresentano e lo caratterizzano. In questo modo il portfolio può facilitare e sostenere i processi di scelta stimolando la dimensione autoriflessiva dello studente.

La commissione ha individuato, quindi, alcune delle attività da far realizzare per la compilazione del portfolio che consentano a ciascun alunno di essere il soggetto attivo nel processo orientativo: autopresentazione, schede autovalutative, biografie di apprendimento.

– Attività di orientamento Scuola Paolo Uccello presso la scuola Sassetti Peruzzi.

Il raccordo tra le scuole ha consentito la realizzazione di attività di orientamento rivolte alle classi seconde della scuola Paolo Uccello. Gli alunni delle quattro classi seconde, suddivisi in tre distinti gruppi, sono stati accompagnati dai docenti presso la scuola Sassetti Peruzzi.

– Le attività di orientamento dell’ISS Sassetti-Peruzzi hanno visto il coinvolgimento di diversi docenti dell’Istituto, che hanno organizzato incontri di presentazione e lezioni più coinvolgenti ed interattive anche all’interno dei laboratori di informatica.

Secondo l’ISS Sassetti-Peruzzi il progetto ConcertAzioni con questa principalmente, ma anche altre attività come la formazione, offre  modalità di condivisione di intenti e pratiche fra i diversi istituti con la possibilità di confrontarsi fra i docenti coinvolti con i colleghi di altri Istituti, capitalizzando contatti futuri.

Rispetto alle attività svolte (1.A e 1.A/2) la scuola Pirandello ravvisa:

Criticità: la complessità e la eterogeneità delle esigenze della scuola Secondaria di primo e secondo grado.

Punti di forza: l’agilità dei documenti elaborati.

Opportunità: confronto tra scuole di ordine e grado diversi.

La Scuola Pirandello inoltre, come azione di “rinforzo”, ha svolto “Laboratori motivazionali” attraverso il raccordo con l’esperienza musicale svolta dai docenti nella scuola da svariato tempo e potenziandola. 

I laboratori musicali (coro, banda, orchestra) hanno coinvolto un centinaio di alunni della scuola Secondaria di primo grado, facendo registrare un notevole apprezzamento da parte delle famiglie e dell’utenza scolastica in generale. Il lavoro è culminato in tre concerti pubblici (14 Dicembre, 5 e 6 giugno).

Punti di forza dei lab motivazionali: gli alunni hanno garantito frequenza e partecipazione costante; possibilità di organizzazione autonoma e flessibile da parte della scuola (DPR 275/1999) e dei docenti della materia; incentivazione della continuità educativa.

Opportunità dei lab motivazionali: valorizzazione degli alunni Rom, per le vivaci e vive tradizioni ritmico-musicali e degli alunni con cittadinanza non italiana e con BES di tipologie diverse (intelligenze “diverse”).

Punti di debolezza dei lab motivazionali: non rilevati dai docenti che hanno realizzato i laboratori.

OUTPUT 

Bozza del Protocollo comune e prima supervisione scritta. Lavoro sul Portfolio di accompagnamento degli studenti con azioni di orientamento e motivazionali. 

Visite di orientamento (con docenti e tra studenti). Esibizioni dei laboratori motivazionali

Per il II anno si prevede un approfondimento che leghi maggiormente il “Protocollo” con un approccio di “Accoglienza collaborativa” che si protragga durante tutto l’anno scolastico. Questo in stretto rapporto e continuità con la formazione triennale InAgorà all’interno del progetto. Gli insegnanti si divideranno in gruppi di lavoro trasversali che saranno periodicamente supervisionati dal InAgorà e dalla Coordinatrice, in una visione interdisciplinare (pedagogia-antropologia).